"Grande è la vostra ricompensa nei cieli"

TESTIMONIANZE

11/24/20252 min read

Intervenire per far sì che il nome di Dio venga rispettato, può suscitare in noi comprensibili ritrosie e timori. Una testimonianza pervenutaci, e che volentieri pubblichiamo, ci dà un importante spunto di riflessione che può accrescere il nostro zelo e aiutarci a vincere la titubanza.

La funzione della testimonianza di Romeo (così come di altre che i lettori vorranno inviare alla casella di posta elettronica segreteria.holyname@gmail.com) è proprio quella di edificare – cioè rafforzare – la fede di coloro che la leggeranno.

“Ho i miei anni e quindi mi sono fatto una idea precisa di questa pessima abitudine di offendere Dio e non solo, abitudine che però ho sempre combattuto e combatto ancora oggi.

Inevitabilmente, per comprendere le ragioni per cui una persona bestemmia, bisogna partire dal considerare la mancanza di educazione, di buoni esempi e modelli. Ti condiziona l’ambiente in cui cresci, in primis la famiglia, e poi quelli che per età frequenti, in particolare le amicizie. Proprio nelle amicizie, talvolta, il linguaggio duro può servire a farti apparire più grande, forte, può essere utilizzato per integrarsi. Ecco allora che è più facile per i ragazzi ricorrere alla bestemmia senza riflettere sul loro impatto negativo.

Riguardo alla mia personale esistenza, sin dalla infanzia, adolescenza e giovinezza ho avuto la grazia di vivere in una famiglia (bisnonni, nonni e genitori) dove i valori cristiani sono stati sempre al primo posto e non era difficile viverli, perché entravano a far parte di te, della tua persona. Capivi anche che i genitori ti avevano insegnato e dato una educazione alta, poiché erano loro i primi modelli ed esempi per te. Loro avevano la lungimiranza di vedere in te l’opera cominciata ed in seguito proseguita: fare onorare, rispettare e venerare il Creatore dell’universo che noi chiamiamo Dio e Signore.

Oltre a quanto sopra accennato, parlando dell’oggi, penso che rabbia, ignoranza, frustrazione, stress e dolore, momenti di sofferenza fisica o emotiva, possono spingere a cercare parole “forti” per esprimere il proprio stato d’animo e che la bestemmia spesso sia il modo più facile per farlo.

Noi dobbiamo essere testimoni per la fede che ci è stata donata e che professiamo senza timore alcuno ed intervenire per difendere il nome di Dio, anche se non è certo facile. A questo proposito ho sempre ben presente la quinta beatitudine del Vangelo che recita espressamente: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5,11-12).

Questa Beatitudine mi ha sempre incoraggiato ad intervenire con garbata fermezza, nei confronti di tanti che offendono il nome di Dio; come il mio orecchio sente il turpiloquio pronunciato, recito seduta stante in me stesso, talvolta a voce alta, una preghiera riparatrice: “Dio sia Benedetto, Benedetto il Suo Santo Nome”. Un modo semplice per contrastare la bestemmia.

Sia benedetto ieri, oggi e sempre il nome di Dio.

Romeo Imbrioscia, Parrocchia di San Giuseppe, Cortellazzo di Jesolo.